Sergio d’Alesio: Fra le specifiche aree della musicoterapia, c’è il reiki ben rappresentato dall’artista tedesco Swamy che, grazie al suo supporto, ha coniato una forma interessante di “reiki music” particolarmente adatta per ogni terapia olistica. In particolar modo il trattamento dei massaggi.
Com’è nata e s’è evoluta la quadrilogia composta da Reiki of Love Vol. 1 Healing Love, Reiki of Love Vol. 2 Wellness Secrets, Reiki of Love Vol. 3 In The Garden of Shambhala e DNA 432 Hz Reiki Healing Musica per il Benessere e la Guarigione?
Capitanata: Tra i tanti amici musicisti del mio cenacolo, l’artista tedesco Swamy è sicuramente una grande personalità di spessore, serio e attento con la quale collaboro ormai da anni e ho sempre il piacere di produrre e collaborare ai suoi lavori. Swamy è un musicista e un Reiki Master che ha vissuto per diversi anni a Puna in India.
Costantemente interessato alla ricerca delle illimitate modalità espressive del potenziale umano, sperimenta e studia gli effetti della musica e l’influenza dei suoni sul sistema immunitario.
Lavora all’Accademia di Meditazione di Berlino dove conduce Corsi Reiki e ritiri di Meditazione. Dedica una parte dell’anno a viaggiare e condurre training, workshop e concerti in tutto il mondo.
Da anni, Swamy approfondisce gli studi originali del prete laico nipponico Mikao Usui fondatore della disciplina Reiki usata come terapia alternativa per il trattamento di disturbi fisici, emotivi e psicologici. Le sue ricerche lo portarono alla scoperta di antichi suoni, toni ed armonie, strettamente connessi al sistema nervoso dell’uomo capaci di attivare l’energia universale del benessere e della guarigione.
All’inizio del 1920 allestì una serie di corsi sul monte Kurama-yama che proponevano una pratica ininterrotta di 21 giorni istruendo in progressione oltre 2000 adepti, sedici dei quali continuarono tale disciplina dopo la sua morte, raggiungendo lo “shinpiden”, il terzo livello equivalente a quello di Reiki Master.
Reiki è un termine giapponese che significa energia vitale universale e nasce dall’unione di due concetti: “Rei” che indica la forza spirituale universale e “Ki” che si può tradurre come energia che scorre nell’organismo o forza interiore.
L’unione di Rei e Ki dà origine alla parola Reiki, utilizzata per definire sia la disciplina curativa, che l’energia utilizzata durante la pratica. Questi trattamenti stimolano il sistema linfatico ed endocrino, rafforzano il sistema immunitario e una distensione muscolare che stimola la rigenerazione di organi, tessuti ed ossa, offrendo al paziente una migliore resistenza immunologica alle malattie.
Nel complesso, dopo ogni trattamento si registra una maggiore armonia psicosomatica, che regala una condizione di equilibrio e benessere ottimale.
Le musiche sono fondamentali per i trattamenti Reiki. Io ormai da varie stagioni curo le produzioni di Swamy interagendo con entusiasmo anche musicalmente ai suoi progetti.
Nel nuovo millennio il Reiki ha un percorso nuovo rispetto agli anni passati quando tale pratica era circoscritta a pochi gruppi elitari. Sebbene il Reiki non sia ancora universalmente accettato all’interno della comunità medica, negli ultimi anni molti professionisti della medicina, ospedali e strutture sanitarie ne riconoscono i benefici e lo accettano come terapia complementare. Ovviamente, questo è un grosso passo avanti.
Di fatto, molti medici raccomandano la pratica Reiki ai loro pazienti per migliorare le condizioni legate al loro stato di salute. Alcuni chirurghi ricorrono ad operatori Reiki per effettuare trattamenti sui pazienti prima, durante e in seguito ad interventi chirurgici.
Ad oggi il Reiki viene utilizzato in più di mille ospedali nel mondo. Uno studio analitico rivela infatti come solo negli Stati Uniti siano più di 800 gli ospedali in cui viene utilizzato. Dodici strutture nella sola Madrid.
Da qualche tempo si sta diffondendo anche negli ospedali italiani, dove alla ricerca scientifica seguono corsi specializzati sia per la formazione del personale medico, che come terapia complementare nel trattamento di varie patologie.
Il Reiki è di grande aiuto per l’operatore sanitario dal momento che la sua è una professione che, per i continui cambiamenti d’orario dovuto ai turni, sottopone la persona alla fatica fisica. Di fatto, tale disciplina aiuta a riprendersi dallo stress, migliora la qualità del sonno e rinforza il sistema immunitario.
Proprio per questo il CESPI di Torino, ente di formazione per gli infermieri collegato all’Ipasvi (Collegio degli infermieri), dall’autunno del 2002 include corsi di Reiki nel suo programma.