È precisamente attraverso la musica che si possono sciogliere queste disarmonie, prima di raggiungere la pace. La musica nasce proprio come strumento per agire sulle emozioni, per “guarire” le disarmonie della mente, come primo passo verso l’espansione degli stati di coscienza.
Personalmente prima di suonare, non sono mai certo di essere in perfetta armonia con me stesso, ma mi aspetto di esserlo durante e dopo l’esecuzione. I riflessi di quest’armonia si estendono alla mia vita.
La musica è piacere: si avverte la sottile felicità data dalla sua azione di scioglimento delle inibizioni che trattengono il fluire delle emozioni, liberando anche il muoversi del corpo.
La musica è la magia sinestesica che permette di scoprire in sé altre dimensioni, grazie all’alchimia prodotta dai suoni sulle energie interne all’uomo. Essa richiama l’armonia dell’universo, permette di ricordarsi che questa armonia esiste, anzi è lo stato naturale dell’essere umano.
La musica è guarigione per la sua azione armonizzante sulla psiche (ecco perché paliamo di musicoterapia). Non è e non si tratterà mai di una “pillola” che ci permette di conservare la nostra beata inconsapevolezza, ma di un’energia in grado di condurci attraverso processi di scioglimento psicofisico, comprensione intuitiva, liberazione.
Da qualche tempo la musica di guarigione sta riguadagnando il suo spazio, attraverso la riscoperta dei suoni musicali come rimedio al disagio, là dove la parola non può arrivare, dove non bastano il linguaggio razionale o l’approccio psicologico per raggiungere la profondità delle emozioni e dell’essere nel suo insieme.
Ma la musica non è soltanto un rimedio al disagio, e la sua forza è data dal collegamento ancestrale con la nostra essenza, con quell’energia creativa ed evolutiva che, magari addormentata, è presente in ogni essere umano e lo spinge alla realizzazione. Utilizzando un’antica immagine orientale, i disagi della mente sono soltanto
un filtro di nubi che copre e rabbuia il nostro cielo, e la musica è il raggio luminoso in grado di squarciarle, per riscoprire il sole al di sopra, che non smette mai di diffondere la sua luce e il suo calore, anche quando non lo riusciamo a percepire.
È questo il vero potere dell’energia musicale: la capacità di evocare l’armonia originale dell’essere, percepibile attraverso l’udito e gli altri sensi, fino a trascenderli e a creare il contatto con il “sesto senso”.
Quest’armonia sinestesica che il linguaggio di un tipo di musica ispirata spiega con il potere del suono di evocare la vibrazione della Coscienza, di creare la connessione con l’essenza, ci induce a ritenere che la musica può essere “anche” terapeutica, ma che non si tratta “soltanto” di un rimedio, poiché, al di là della guarigione, essa può fornire anche ali per espandere i propri stati di Coscienza fino al contatto con lo spirito.
Usufruendo della musica a fini di armonizzare e uscire dal buio, l’obiettivo ultimo non è tanto la guarigione da un sintomo di disagio emotivo, bensì elevare la frequenza vibratoria dell’essere umano per avvicinarla alla vibrazione essenziale della Coscienza.
La musicoterapia negli ospedali e il percorso di musicoterapia nei reparti ospedalieri di Cardiologia e Alzheimer
Il progetto Ama e Calma il tuo Core per i cardiopatici trovo’ interesse e approvazione da parte di Roberto Canziani, allora direttore dell’unità operativa di Cardiologia di Gallarate.
Le musiche sono confluite nel CD Ama e Calma il Tuo Cuore, dove una serie di brani musicali accompagnati da un breve testo del dr. Guerra agiscono sull’energia di chi li ascolta, quindi sul cosiddetto corpo sottile, una forma di energia che la fisica quantistica sta studiando a fondo.
Lo stesso Albert Einstein si era interessato ai corpi sottili e ai vastissimi sviluppi scientifici che da essi possono derivare.
Partendo da patrimoni storico culturali e soprattutto dalle conoscenze della quantistica, che evidenziano quanto l’elemento energetico sia predominante nella materia apparentemente “solo” solida e tangibile, è nato questo CD Ama e Calma il Tuo Cuore, che ha il pregio di integrare la medicina tradizionale con messaggi sonori diretti allo spirito della persona ammalata.
I brani proposti si potrebbero definire medicina dell’anima, dato che producono vibrazioni e agiscono sulla consapevolezza che la malattia sia il frutto di una rottura di un equilibrio che non è solo di natura organica. Una vera e propria musicoterapia insomma.
Come all’indomani di un evento naturale traumatico, una tempesta, una eruzione vulcanica, la vita si riorganizza e rifluisce, così accade dopo una malattia: esiste una forza straordinaria che ripara e fa rifiorire la vita. Gli antichi latini la chiamavano “vix sanatrix naturae”.
Il CD con le mie musiche ispirate e i testi di Guerra è stato sperimentato sotto la supervisione di medici che hanno selezionato i pazienti a cui sottoporlo e individuato i parametri da misurare.
Si tratta di un impegno che il gruppo si è dato anche sulla scorta di quanto afferma il dr. Guerra, mutuando dagli antichi libri sapienziali: “In generale è detto che ciò che ritiene impuro l’uomo, che lo ammala, non è ciò che entra dalla bocca, ma tutto ciò che esce dal cuore”.
Nel secondo progetto la psicoterapeuta Emanuela Pasin (responsabile presso l’Ipab La Pieve a Breganze, Vicenza della Sezione Alta Protezione Alzheimer e dei Servizi di Riabilitazione) ha utilizzato le mie musiche selezionate e sperimentate per più di 10 anni in un Reparto Protetto per Alzheimer ad alta intensità di disturbi comportamentali.
Queste composizioni riportate nel CD Therapeutic Alzheimer Music hanno permesso alla dottoressa Pasin di trasformare l’umore triste in una positiva serenità sui volti dei pazienti e l’agitazione in calma canalizzando la confusione in momenti di concentrazione.
L’effetto conseguente è stato bivalente: da una parte i pazienti hanno superato la disperazione dovuta all’amnesia, dall’altra ha permesso agli operatori e familiari a rimanere nel qui ed ora, apprezzandolo come un momento sacro e una gioiosa compagnia, nonostante la malattia.
Queste musiche sono state fondamentali nella fase di riabilitazione. Senza di esse non si sarebbe potuto svolgere un buon lavoro terapeutico con questi malati, perché troppo alterati e quindi poco disponibili alle proposte riabilitative e a una relazione esterna interpersonale con il sottoscritto.
Le composizioni si basano sul concetto che il nostro corpo, quando è nel suo stato più naturale e rilassato, vibra con una frequenza che va dai 7,8 agli 8 cicli al secondo, esattamente come la risonanza Schumann che regola le vibrazioni della Terra.
Il sistema nervoso di tutte le forme di vita è sintonizzato su tale frequenza. Anche le onde del cervello quando sono in alfa, cioè in quello stato di serena vigilanza che si acquisisce nella meditazione e attraverso la pratica costante di tale disciplina, hanno tale frequenza.
Qui ho proposto una musica ispirata che facilita l’entrata in uno stato alfa, che placa le emozioni ed elimina i picchi negativi e positivi. Le emozioni sonore influenzano il sistema limbico, le vie afferenti e stimolano la secrezione di mediatori chimici come le endorfine, che inducono uno stato di benessere.
Ogni malattia nasce, prima di tutto, da una disarmonia fra il corpo e lo spirito.
Avvenimenti traumatici, dolore fisico e morale, ma anche stress fanno sì che si rompa l’armonia fra corpo e mente e che il corpo, quindi, si ammali.
La musicoterapia viene sempre più applicata nel trattamento di moltissime patologie psichiatriche, con esiti eccellenti. Impareggiabile è l’effetto della musicoterapia su chi soffre di depressione o di esaurimento, ma anche semplicemente su chi rischia, a causa delle condizione in cui vive, di chiudersi in se stesso e di perdere la capacità di socializzare e comunicare con gli altri.
Questo è il tipico caso delle persone anziane. Mi è stato chiesto di comporre musica per gli ospedali, incluse le sale operatorie, le scuole e le case di riposo. Al di là delle applicazioni specificamente terapeutiche, la musica conserva intatto il suo enorme potere armonizzante.
Lo studio della musicoterapia, in ogni sua applicazione, si propone di far sì che la mente riprenda il controllo sul fisico e che, quindi, il paziente sia, di conseguenza, in grado di curare se stesso.